Lirica

16 settembre 1977: 40 anni fa moriva Maria Callas, vero mito del '900

16 settembre 1977: 40 anni fa moriva Maria Callas, vero mito del '900

Gli occhi tristi d'una grande diva: un breve omaggio a Maria Callas, uno dei più grandi fenomeni vocali del secolo scorso, amata per il suo straordinario talento musicale e per lo spiccato senso drammatico, nel quarantennale dalla scomparsa avvenuta nella sua casa di Parigi il 16 settembre 1977.

Roma, marzo 1949, Teatro dell'Opera: una giovanissima Maria Callas debuttava nel Parsifal.

«Canta Kundry con Serafin? Bisogna andare a sentirla!» disse Luchino Visconti a Franco Zeffirelli, che cita l'avvenimento nella sua Autobiografia, ricordando che in teatro «quella voce ci affascinò come un sortilegio, un prodigio che non si poteva definire in alcun modo, la si poteva soltanto ascoltare come prigionieri di un incantesimo, di un turbamento mai esplorato prima».

Una vita breve ma intensa

E pensare che in quegli anni Maria Callas, nata a New York il 2 dicembre 1923 da genitori greci, era allora fisicamente una ragazzotta in forte sovrappeso, arrivata in Italia nel 1947 a cercare un'affermazione professionale. Sarà il maturo industriale veronese Meneghini a sostenerla nella rapida metamorfosi in donna affascinante e diva raffinata, in grado di affermare ovunque andasse la sua fortissima personalità artistica.

Per differenza d'età e di temperamento il loro matrimonio non durò molto; ma nel frattempo la giovane Maria bruciava le tappe d'una carriera inarrestabile, conquistando uno dopo l'altro i maggiori teatri del mondo grazie ad una voce dal timbro e dal colore sconvolgenti, dall'estensione eccezionale, e ad una figura sostenuta da un temperamento magnetico e da grandi doti attoriali. Maria Callas costituì allora una rivoluzione nell'intendere l'interpretazione, finendo per essere uno dei maggiori fenomeni vocali dell'intera vicenda del melodramma; e comunque, ineludibile punto di riferimento e di paragone nella storia del canto lirico del '900.
 

Gli anni dal 1950 al 1957 furono senza dubbio i migliori della sua carriera, in cui affrontò con costante successo i suoi più grandi personaggi: come Medea, Norma, Amina, Lucia, Bolena, Lady Macbeth, Violetta, Elvira, Leonora, Carmen; e poi Tosca, Butterfly e Turandot.
Ma già negli anni seguenti la sua voce diede i primi segni di logoramento, specie per il gravame di tanti, troppi impegni. Man mano la carriera del grande soprano greco si diradò sempre più; gli ultimi veri trionfi li riscosse nel 1964-65, con la splendida Tosca interpretata a Parigi, Londra e New York al fianco di Tito Gobbi. Fu l'ultima opera interpretata sulla scena; dopo, solo esecuzioni concertistiche.
 

Una donna prigioniera delle cronache rosa

La rivalità con Renata Tebaldi, l'ingombrante amicizia con la giornalista Elsa Maxwell, le frequentazioni del jet-set internazionale, la tempestosa relazione con Aristotile Onassis fanno parte d'un genere di gossip che a noi non interessa.
Quello che rattrista, è che dopo l'abbandono dell'armatore greco per Jacqueline Kennedy, la Callas cadde in una vicenda di depressione dalla quale non si riprese più se non – tra alti e bassi – in modo parziale.
Ultimo momento di gloria, la fortunata tournée mondiale di concerti intrapresa dall'ottobre 1973 al novembre 1974 al fianco di Giuseppe di Stefano. Ma poi, spente le luci, tornata nel suo appartamento parigino Maria Callas visse gli ultimi anni di vita quasi sempre in voluto isolamento, evitando molti amici e conoscenti, sino alla morte avvenuta il 16 settembre 1977.


Una voce pressoché unica

La Callas oltre a possedere notevoli doti coloristiche, ebbe la miracolosa capacità di identificarsi nei vari stili di canto, da Cherubini a Verdi sino a Puccini, viaggiando senza problemi tra il repertorio drammatico e quello d'agilità: tanto che per lei venne coniato appunto il termine sopranile che racchiude entrambi.

Ma, al di là dei commenti tecnici, vogliamo chiudere con le parole di Zeffirelli, uno dei più fedeli amici:

Tutto quello che è accaduto era già scritto e definito, come una gemma che splende in eterno, ben al di là del fluire del tempo...venticinque anni dopo la sua scomparsa, ho girato un film su di lei e sentii di doverlo intitolare Callas Forever, perché Maria è stata un regalo di Dio che non si può definire nel tempo: Maria c'è sempre stata e ci sarà per sempre.